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AI Intelligenza Artificiale
Perché dobbiamo regolamentare subito l’Intelligenza Artificiale Superintelligente: il rischio è troppo alto

L’Intelligenza Artificiale Superintelligente (ASI) potrebbe arrivare prima del previsto. Ma siamo pronti a controllarla?

Negli ultimi mesi, l’Intelligenza Artificiale ha compiuto progressi straordinari. Da assistenti vocali sempre più intelligenti a modelli linguistici capaci di rispondere con coerenza e creatività, l’AI è ormai parte integrante delle nostre vite. Tuttavia, molti esperti mettono in guardia: stiamo correndo verso un futuro dominato da Intelligenze Artificiali Superintelligenti – entità capaci di superare le capacità cognitive umane in quasi tutti i campi.

Il problema? Non esistono ancora regole globali.


La comunità internazionale continua a essere frammentata: USA, Cina, Europa e altre potenze tecnologiche stanno sviluppando AI avanzate in parallelo, ma senza un coordinamento strategico. Questo scenario espone il mondo a rischi sistemici: disinformazione di massa, guerre algoritmiche, perdita di controllo sui sistemi decisionali critici.

Proprio come durante la Guerra Fredda furono necessari trattati per limitare le armi nucleari, oggi servono accordi globali vincolanti sull’AI. E in fretta.

Tra le proposte più interessanti, emerge anche il coinvolgimento di attori “neutrali” come la Santa Sede o le Nazioni Unite, in grado di promuovere un’etica condivisa e un terreno di dialogo. Ma il tempo stringe: l’ASI potrebbe emergere già entro il 2030.

Serve una governance tecnologica globale. Ora.
Ignorare la questione oggi significa rischiare un domani fuori controllo.